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Moda vintage, moda etnica, moda equo-solidale, moda per donne curvy... più passano gli anni, più le collezioni si specializzano e si reinventano. Accanto alle grandi reti che operano da molto tempo con offerte generaliste, appaiono qua e là sempre più nuovi concetti per soddisfare esigenze specifiche. E in effetti, questi micro-mercati di nicchia sono un successo nel settore della moda. Come si spiega questo fenomeno? In effetti, la maggior parte del successo di questi nuovi concetti si basa sulla ricerca di un'identità forte da parte di una clientela priva di punti di riferimento.
L'autoaffermazione si ottiene attraverso scelte che non sono più necessariamente basate sul lato "alla moda" dei prodotti ma sui valori che questi prodotti trasmettono. L'abbigliamento diventa così sempre più assertivo. I clienti non vogliono più necessariamente indossare abiti che siano in sintonia con i tempi, ma piuttosto abiti che gli assomiglino. Questa tendenza, all'inizio riservata ad una piccola clientela d'avanguardia e un po' "snob", sta democratizzandosi sempre più. La moda di strada diventa così multiforme. Lo stile degli abiti che le grucce del nostro guardaroba custodiscono e mantengono in ordine, non è più unico ma diventa personalizzato all'estremo. L'abbigliamento sta diventando un portatore di significato. Permette di identificarsi, di appartenere a una tribù che condivide gli stessi valori nella linea giusta del movimento ispirato dalle reti sociali di Internet.
L'altra tendenza degli ultimi anni è il boom dell'abbigliamento di seconda mano. Questa tendenza risponde ovviamente alla diminuzione del potere d'acquisto dei consumatori, ma non solo. Infatti, scegliere i vestiti nei negozi di seconda mano permette di creare il proprio stile con prodotti vintage la cui patina nell'usato non ha niente a che vedere con i rifacimenti nello stesso stile artificialmente ricreati nel nuovo. L'altro vantaggio dell'abbigliamento di seconda mano è che permette di procurarsi ad un costo inferiore marche di lusso a prezzi da prêt-à-porter.
L'abbigliamento di seconda mano rimbalza così da qualche parte sulla necessità di identificazione dei clienti di fronte a una moda troppo standardizzata. Considerato qualche anno fa come un sacrilegio dalle fashionatas, la moda di seconda mano è oggi al top della tendenza. Al fenomeno "riutilizzo" non poteva di certo sfuggire la gruccia appendiabiti. In legno o metallo suoi social (in particolare Pinterest), vengono illustrate numerose di idee di riciclo in funzioni che eludono completamente da quelle iniziali di semplici appendini. Ad esempio la gruccia in metallo viene riciclata in portarotolo mentra numerosi tutorial mostrano come una semplice gruccia per pantaloni in legno, diventa un pratico portagioie su cui puoi appendere collane, bracciali e orecchini.
Le altre tendenze forti del momento sono espresse dal boom che sta vivendo il settore della lingerie (grande utilizzatore di grucce in plastica), così come il forte sviluppo delle marche speciali maschili e delle marche specializzate nella moda per bambini. Queste due nicchie, che fino ad ora sono state ampiamente sotto-sfruttate dai grandi nomi della moda, stanno vivendo i tassi di crescita più forti. Per gli uomini, la domanda è principalmente guidata da un cambiamento nel rapporto con la moda tra le giovani generazioni. L'abbigliamento non è più visto come puramente utilitaristico, è parte dell'identità stessa di una persona e l'uomo presta molta più attenzione ai dettagli e alla cura della propria persona, i negozi di abbigliamento non esitano a proporre prodotti di cura estetica e maquillage specifici per l'uomo.
Storicamente, è possibile affermare che la prima gruccia risale al 1500. A quei tempi era un'oggetto in legno molto voluminoso con una forma esageratamente arrotondata a livello delle spalle e serviva quasi esclusivamente per appendere l'abbigliamento militare ed ecclesiastico.
Intorno al 1700 inizia il periodo di forte diffusione della gruccia appendino con l'apparizione dell'armadio guardaroba e soprattutto nel XIX secolo quando si moltiplicarono i laboratori di fabbricazione. Questa diffusione corrispondeva allo sviluppo delle reti ferroviarie, in effetti la gruccia permetteva ai viaggiatori in treno di utilizzare bauli meno ingombranti. Dagli anni 50 in poi, il guardaroba è diventato più semplice e di conseguenza anche gli appendini si sono adattati e semplificati ma diversificando il loro design, la loro forma ed i materiali, per corrispondere meglio alle esigenze degli utilizzatori.
Questo modesto oggetto oggi riveste ancora tutta la sua importanza per permettere ai nostri abiti di rimanere sempre "in forma", tra moda e design, racconta la storia dell'appartenenza sociale e l'evoluzione dell'abbigliamento.
Oggetto di uso quotidiano, la gruccia stampella è un accessorio indispensabile per riporre i nostri vestiti nei nostri armadi. Oltre a risparmiare spazio nei nostri cassetti, evita di sgualcire le nostre belle camicie, in modo da doverle mettere solo prima di uscire. In legno, ferro, perline, ce ne sono di tutti i tipi ma forse avete optato per quelli di base spaiati? Non molto design, lo ammetti.
Ti piace personalizzare una moltitudine di oggetti? Vuoi dare un tocco di originalità al tuo camerino guardaroba? Ecco le migliori idee per dare un po' di stile alle tue grucce!